Scuola Secondaria di Primo grado “E. Fermi” di Morazzone – Commemorazione della Shoah-SABATO 27 GENNAIO 2018
Anche quest’anno, come da tradizione, la Scuola Media di Morazzone ha ricordato la SHOAH con una semplice ma intensa coreografia progettata e diretta dalla Prof.ssa D’Ellena, con la collaborazione degli altri docenti.
Gli alunni della classe terza, dopo aver rielaborato alcune vicende e fatto un lavoro di ricerca personale, hanno guidato la manifestazione con la lettura, mentre gli alunni delle classi seconde, hanno mimato situazioni relative al tema scelto per l’occasione.
Hanno condiviso questo ricordo con la scuola il Dirigente Scolastico, Prof. Gianpaolo Residori, il Parroco di Morazzone, Don Daniele e Il Sindaco di Morazzone, Matteo Bianchi.
Le foto testimoniano alcuni momenti del ricordo.
“DABAR, UNA PAROLA CHE CREA”, parola così come la intendono gli ebrei, è riferita all’azione continua di Dio nella storia: ancora oggi Egli suscita donne e uomini GIUSTI, che promuovono il bene senza lasciarsi scoraggiare dal male. Dal giardino dell’Eden, dove la parola ha dato vita al primo essere umano e lo ha posto come coltivatore e custode del giardino stesso, siamo passati al Giardino dei giusti di Gerusalemme, dove ogni albero ricorda un uomo che ha dato la vita per salvare gli ebrei perseguitati. Insieme abbiamo scoperto che l’esperienza non si è fermata a Gerusalemme. In Italia, oggi, sono più di venti i giardini dei Giusti e, nel mondo, l’organizzazione GARIWO, “Gardens of the Righteous Worldwide”, la Foresta dei Giusti, continua a ricordare tutte le persone che, ancora, durante gli attentati o durante i genocidi, spesso passati sotto silenzio, o dimenticati come quello in Ruanda, si sono distinte per salvare altre persone, pur di etnia o nazionalità diversa.
Giorgio Perlasca e Giovanni Palatucci sono luminosi esempi di italiani, “uomini giusti fra le Nazioni”
La Giornata della Memoria non ricorda solo la malvagità estrema che può contaminare l’uomo e travolgere vittime innocenti, ma anche il CORAGGIO DI SCEGLIERE IL BENE E LA VITA, anche a costo di mettere a rischio la propria stessa vita e quando sembra che solo il male dilaghi.
Un vecchio adagio cinese diceva, e lo abbiamo ricordato: “un albero che cade fa più rumore di una foresta che cresce”.
Nella foresta dei Giusti vogliamo esserci anche noi.
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